Contributo del progetto FAGUS alla Rete Natura 2000

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Il progetto FAGUS si è focalizzato su due habitat prioritari di faggeta (9210* e 9220*) che sono esclusivi della catena Appenninica all’interno della quale risultano relativamente diffusi.

In effetti, i due habitat sono presenti in un totale di 374 siti della rete Natura 2000, in 52 dei quali sono presenti entrambi gli habitat. L’habitat 9210* in particolare è presente in 323 siti, distribuiti in tutte le regioni peninsulari ed in Piemonte e Sicilia, per un totale di circa 337.000 ettari. L’habitat 9220* è presente in un totale di 103 siti distribuiti in tutte le regioni peninsulari con l’eccezione di Lazio e Puglia, ed è presente anche in Sicilia, dove la peculiarità tassonomica dell’abete dei Nebrodi (Abies nebrodensis) rende questo habitat ancor più rilevante. L’habitat 9220* copre un totale di circa 45.000 ettari.

Sulla base di questi dati è evidente come il progetto FAGUS rappresenta un’interessante esempio che può essere seguito dai numerosi enti che gestiscono l’ampia estensione di habitat di faggeta in Italia ed in particolare all’interno delle aree Natura 2000.

Coniugando l’approvvigionamento di legname delle popolazioni locali e la conservazione di questi habitat e della diversità biologica ad essi collegata, il progetto ha suggerito alcune strategie di gestione innovative che possono essere replicate in numerose situazioni. In effetti, ad eccezione della creazione di alberi habitat che risulta particolarmente dispendiosa e difficoltosa nell’esecuzione, le altre pratiche applicate nelle aree di progetto, quali i diradamenti in corrispondenza di individui di specie diverse dal faggio o di notevoli dimensioni e i tagli finalizzati alla creazione di aperture della volta arborea con rilascio di legno morto, possono fornire discrete quantità di legname e allo stesso tempo costituire una gestione degli habitat strettamente orientata alla conservazione della biodiversità.

La replicabilità di queste azioni nelle numerose aree della rete Natura 2000 in cui gli habitat sono presenti è facilitata anche dalla redazione del manuale di buone pratiche che illustra nel dettaglio tecniche, procedure e costi delle diverse azioni e che è stato distribuito nel corso della conferenza finale ed è scaricabile dal sito del progetto.