Chi non muore si rivede: la Rosalia Alpina torna a farci visita
Durante una visita di perlustrazione presso una delle aree di intervento del progetto nei pressi di Prati di Tivo, è stata avvistata la Rosalia alpina.
Si tratta di un coleottero Cerambicide, abitante caratteristico delle faggete del Parco che sono nelle fasi di età più avanzata. Questa specie si distingue facilmente per il colore azzurro chiaro con tre grandi macchie nere vellutate sulle elitre (ali anteriori).
Il ritrovamento di questa specie è motivo di grande soddisfazione poiché denota la buona riuscita delle azioni C del progetto, ossia della realizzazione di interventi mirati ad aumentare l’eterogeneità strutturale della foresta attraverso la creazione di legno morto ed alberi habitat utili a favorire la presenza di uccelli legati a questo tipo di microhabitat e di organismi saproxilici come appunto la Rosalia alpina.
L'insetto, legato al legno morto e marcescente sia nello stadio larvale sia adulto, ha quindi apprezzato la presenza del legno morto a terra tanto da sceglierlo come sito di riproduzione.
Va aggiunto che la Rosalia alpina è inserita nella Direttiva Habitat come specie prioritaria, classificata come vulnerabile dalla IUCN ed inserita nell'allegato III della Convenzione di Berna. La minaccia principale per questa specie è appunto rappresentata dalla distruzione, perdita e frammentazione del proprio habitat, il legno morto in foresta.