Terminate le azioni concrete di conservazioni nell'area di Prati di Tivo

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Il 10 ottobre sono stati ultimati i lavori relativi alle azioni concrete previste dalle azioni "C" del Progetto LIFE Fagus nell'area di Prati di Tivo, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Questo primo intervento, ha riguardato una superficie di circa otto ettari di bosco di faggio, caratterizzato dalla presenza di agrifoglio e soprattutto di tasso.  Il taglio di diradamento, infatti, è stato innanzitutto effettuato con l'obiettivo di creare spazio per queste due specie, considerate come riferimento per l'individuazione di un habitat che è da considerarsi "prioritario" ai fini conservazionistici (Habitat 9210*). Tale taglio di diradamento ha fornito circa 390 metri cubi di legna da ardere e legname che sono stati messi a disposizione dell'Amministrazione locale proprietaria dell'area che gestisce gli usi civici e che utilizzerà tale materiale per il soddisfacimento dei diritti di legnatico dei residenti di Pietracamela e per i fabbisogni della collettività (Foto 1).

Oltre al taglio di diradamento sono state eseguite specifiche lavorazioni al fine di favorire la biodiversità ed in particolare la presenza di specie faunistiche e floristiche legate alle formazioni forestali vetuste. A questo scopo sono state realizzate in totale dieci radure (Foto 2) lasciando legno morto a terra (Foto 3) per creare un idoneo ambiente di sviluppo delle comunità saproxiliche, ovvero che necessitano di legno morto per svilupparsi e persistere.

Il legno morto è stato appositamente rilasciato sottoforma di tipologie diversificate come solitamente si riscontra nelle foreste meglio conservate; sono stati creati sette alberi morti inpiedi, cinque "snag" (ovvero monconi di tronco in piedi), cinque alberi sradicati (Foto 4) e due alberi morti pendenti. Inoltre, sempre al fine di favorire la biodiversità sono stati creati numerosi "alberi habitat", come ad esempio undici alberi con nido nel tronco (Foto 5) e nove alberi con cavità per la raccolta dell'acqua piovana e per il ricovero della microfauna (Foto 6).

Infine sono state realizzate in due aree recinzioni (Foto 7) con lo scopo di preservarle dal pascolamento e favorire la rigenerazione del tasso e dell’agrifoglio (Foto 8). Il materiale necessario alla costruzione delle recinzioni è stato trasportato da muli all’interno della foresta per causare il minimo disturbo al sottobosco e al suolo (Foto 9).